Molti ma molti anni fa, nel paleolitico (anni’70), ho avuto un problema analogo su una Fiat 500L.
Batteria nuova presa in negozio e al mattino l’auto non parte, sostituita in garanzia per 2 volte (una al giorno), alla 3 ci siamo guardati in faccia con il venditore e ci siamo detti che c’era un problema.
Ogni elettrauto diceva la sua ma nessuno risolveva, non ricordo da quanti sono stato ma ero disperato.
Alla fine capitai in un’officina dove lavorava un signore anziano (ma tanto anziano che anche la Fornero lo avrebbe pensionato) che in silenzio fece tutte le sue prove e, per ultimo, con il manico di un cacciavite diede un colpetto su una scatoletta rettangolare.
Smontò la scatoletta, la sostituì con una più datata e logora di lui e mi disse di sostituire per l’ultima volta la batteria (ormai danneggiata) e di stare tranquillo perché il problema lo aveva risolto.
Non volle essere pagato.
Tornai dal negoziante, acquistai un’altra batteria (quasi a metà prezzo) e, udite udite, da quel momento non ho più avuto problemi.
Quella scatoletta era il regolatore di corrente, componente analogo all’alternatore.
Ecco perché ho detto che se non c’era una dispersione sul pulsante di avviamento, che al momento non funzionava, poteva essere la piastra diodi dell’alternatore.
P.S.
A distanza di decenni ancora acquisto le batterie nello stesso negozio (ora gestito dai discendenti del vecchio proprietario).
Tornai dall’elettrauto, che non volle esser pagato, con una scatola enorme di cioccolatini per i nipotini che poi scoprii essere quasi miei coetanei!